Negli ultimi decenni, le pratiche agricole hanno vissuto una progressiva intensificazione dovuta alla continua crescita della popolazione e dei consumi.
Tecniche invasive unite all’uso di sostanze chimiche hanno portato ad un impoverimento del suolo, all’inquinamento delle falde acquifere e allo sfruttamento eccessivo delle fonti idriche.
È sempre più urgente trovare soluzioni sostenibili per produrre alimenti di qualità, senza ridurre ulteriormente le aree naturali, tutelando la biodiversità e garantendo la disponibilità di risorse per le generazioni future.
Un esempio sono le serre idroponiche (in Toscana Sfera Agricola) e le Vertical Farm (a Milano Agricola Moderna) che consentono di coltivare risparmiando oltre il 90% di acqua senza utilizzo di pesticidi o altri inquinanti.
Per quanto riguarda l’allevamento, la Fao promuove l’utilizzo estensivo dei pascoli, per produrre carne di maggiore qualità ad un costo ambientale inferiore.
Ma per invertire la rotta, sarà necessario accompagnare a produzioni sostenibili un consumo più attento e consapevole. In Italia, infatti, consumiamo 6300 litri d’acqua pro capite al giorno (WWF, 2014), di cui il 90% dipende da quello che mangiamo (Hoeskstra, 2015).
Oggi parleremo di una nuova categoria di ortaggi caratterizzati da eccezionali proprietà nutrizionali e da una coltivazione estremamente sostenibile: i microgreens.
COSA SONO I MICROGREENS?
I microgreens sono giovani e tenere plantule commestibili prodotte a partire dai semi di varie specie di ortaggi, colture erbacee, erbe aromatiche e piante spontanee.
A seconda della specie utilizzata, possono essere raccolti dopo 7-21 giorni dalla germinazione, quando raggiungono un’altezza variabile tra i 3 e i 9 cm.
Si tratta di alimenti freschi e funzionali particolarmente ricchi di nutrienti essenziali, antiossidanti e vitamine, nel rispetto delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).
LA COLTIVAZIONE
Coltivare i microgreens è molto semplice, serve solo una vaschetta e un po’ d’acqua. In Italia sta aumentando il numero di persone che hanno iniziato a coltivare microgreens all’interno della propria abitazione. Il punto di riferimento di questo piccolo mercato in crescita è Ramon Colombo di Italian Sprout, che si occupa della vendita di semi biologici e consiglia i curiosi chi si avvicinano al mondo dei germogli e microgreens.
A livello commerciale i microgreens vengono prodotti con sistemi di coltivazione sostenibili come il vertical farming, senza l’utilizzo di pesticidi e con un uso molto efficiente delle risorse.
LE SPECIE COLTIVATE A MICROGREEN
Le specie di ortaggi più comunemente utilizzate per la produzione di microgreens sono cavolfiore, cavolo, cima di rapa, rucola, spinacio, senape, tatsoi, indivia, radicchio, bieta, carota, finocchio, sedano, aglio, cipolla, porro, zucca melone, ravanello, cetriolo, avena, grano, mais, orzo, riso, quinoa, erba medica, trifoglio e girasole.
Ma possono essere coltivate in questo modo anche piante aromatiche come basilico, prezzemolo, erba cipollina, coriandolo e cumino o leguminose, come fagiolo, cecio, fagiolino, fava, lenticchia e pisello.
I loro colori vivaci e sapori eccezionali li rendono particolarmente apprezzati dagli chef, che ne fanno ampio uso per sorprendere i palati dei propri clienti.
I microgreens sono una scelta sostenibile, in quanto possono essere coltivati ovunque e utilizzando pochissime risorse. Aggiungerli alla propria alimentazione riduce notevolmente la nostra impronta idrica ed ambientale e porta benefici alla nostra salute.
PROPRIETA’ NUTRIZIONALI DEI MICROGREENS
I microgreens hanno un ottimo profilo nutrizionale. Per questo sono molto apprezzati dai consumatori più esigenti, come chi è particolarmente attento alla propria salute e alla sostenibilità degli alimenti, o da chi li utilizza per integrare la propria dieta, come vegetariani e vegani.
Vengono considerati veri e propri “alimenti funzionali” per il loro straordinario apporto di nutrienti e componenti bioattivi, capaci di migliorare alcune funzioni dell’organismo e ridurre i rischi di malattie.
Rispetto agli ortaggi convenzionali, i microgreens hanno un contenuto di composti antiossidanti anche decine di volte più alto delle normali piante portate a maturazione.
Possono essere una buona fonte di elementi minerali, come potassio e calcio, oltre ad essere alimenti a basso contenuto di sodio.
CURIOSITÀ
Un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e dell’Università del Maryland ha analizzato il contenuto di vitamine (C, E e K) e carotenoidi (β-carotene, luteina e zeaxantina) presenti in 25 tipologie di microgreens.
Considerando i valori di assunzione giornaliera raccomandati dall’Agenzia Europea sulla Sicurezza Alimentare (EFSA), è possibile dimostrare che pochi grammi di microgreens possono soddisfare interamente la dose giornaliera di vit. C (60 mg), vit. E (13 mg) e vit. K (70 μg).
Ad esempio, per un adulto di peso medio, sarebbe sufficiente consumare circa 41 g di micro cavolo rosso per soddisfare la dose giornaliera raccomandata di vit. C, oppure 15 g di micro ravanello per soddisfare la dose giornaliera di vit. E, e solo 17 g di micro amaranto rosso per soddisfare la dose raccomandata giornaliera di vit. K.